Videogiochi: 5 regole per proteggere i minori!

I videogiochi rappresentano un mercato dalle cifre sempre più considerevoli. Nel 2017 in Italia ci sono stati ben 17 milioni di giocatori, e il fatturato ha toccato la cifra di 1,5 miliardi di euro; e tutti gli indicatori vanno in una sola direzione. Vale a dire giochiamo certo, e giocheremo sempre di più. Parliamo poi di un mercato che anche a livello mondiale cresce in maniera vertiginosa, diventando (già da alcuni anni), uno dei più importanti business nell’industria dell’intrattenimento. Superando il fatturato dell’industria del cinema. 

Buona parte dei videogiochi ormai hanno perso (almeno i titoli più popolari), la “semplicità” dei primi “sparatutto” in prima persona; e si sono evoluti. Hanno trame, sceneggiature, e le intelligenze artificiali che sovrintendono al gioco sono in grado di “reagire” alle scelte del giocatore costruendo scenari, e personaggi, e adattando lo svolgimento della trama alle “reazioni” di chi gioca, perfettamente in grado di offrire un’esperienza di gioco spesso indimenticabile. 

Nel numero dei giocatori che cresce di anno in anno ci sono anche i minori: come difenderli? Come riuscire a proteggerli dalle tante trappole che ci sono sulla Rete, e che spesso usano proprio i videogiochi per raggirare e truffare (non solo i minori, a dire il vero)? 

In questo articolo mostreremo 5 regole per proteggere i minori.

5 regole per proteggere i minori

Adesso vedremo assieme 5 regole per proteggere i minori: semplici ed efficaci. E la loro attuazione sarà rapida e permetterà ai genitori di proteggere i bambini senza stress o timori. Infine: si tratta di regole che spesso non richiedono alcun esborso di denaro (ma una sì).

1) Conversare con i figli. È sempre la regola d’oro, eppure viene spesso disattesa. È inutile sperare che un software possa davvero essere efficace se prima non c’è dialogo con i propri figli. Un dialogo che deve indurre il minore a essere consapevole dei rischi che sono presenti in Rete; perché questo aiuta a sviluppare la sua capacità di difesa, e quindi di reazione. Dire dei “No” senza spiegare nulla, vietare senza indicare le ragioni (che spesso sono valide), rischia di spingere il minore ad agire di nascosto. E quando accadrà qualcosa (di poco piacevole) tenderà a nasconderlo ancora di più (aggravando così la situazione).

Parlare invece con il minore significa coinvolgerlo, considerarlo per quello che è: un essere che sa scegliere e che sceglie con intelligenza quando gli viene spiegato cosa evitare e perché. Quando si nasconde, non si spiega, si crea una bizzarra “alleanza” tra pirata informatico, e minore; mentre il minore dovrebbe essere… Dalla parte dei genitori.  

2) Limitare le chat a contatti conosciuti. Nei giochi online si incontrano (ovviamente), altre persone; ma occorre prestare la massima attenzione. Meglio ricordare la celebre battuta (del cane) che dice al suo collega: “Sai, in Rete nessuno sa che sei un cane”. Che cosa significa?

Che non bisogna concedere a chiunque il privilegio di diventare amico di nostro figlio, solo perché gioca al suo medesimo gioco. I criminali spesso costruiscono delle identità fasulle proprio per carpire la fiducia del minore, e poi sapere da lui informazioni che col gioco nulla hanno a che vedere (dove abita, che scuola frequenta, quali sport pratica e dove, eccetera eccetera).

Meglio allora limitare le chat a pochi contatti, ben conosciuti.

Anche i forum dove sono condivise strategie di gioco e trucchi, possono essere l’ambiente dove si aggirano i pirati informatici; non tutti ovviamente (la maggior parte sono moderati e quindi controllati). Alcuni forum però servono ai criminali informatici per spingere il minore a scaricare una certa guida (per superare quel livello davvero difficile, per esempio), ma la guida è solo un espediente per installare un malware, sfruttando le vulnerabilità del dispositivo. Anche qui però vale la prima regola appena vista: dialogo. Spiegare cioè al minore perché è giusto agire in questo modo, non imporre dall’alto la decisione. Quando si impone una condotta senza spiegarla, lui assapora il gusto della trasgressione. 

3) Prudenza, sempre! Spesso attorno a certi titoli si scatena una frenesia, un’attenzione eccessiva e spasmodica. E i criminali informatici ne approfittano: se sta per arrivare l’espansione di un gioco famosissimo, oppure una nuova versione, o ancora il porting verso una piattaforma ancora non supportata, costoro camuffano un malware come un programma di installazione del gioco. Con tutti i danni che ne conseguono.

Ancora una volta però l’importanza della prima regola (dialogo), è evidente. Le espansioni, la presentazione di una nuova versione, oppure il porting verso una nuova piattaforma avvengono sempre tramite un annuncio ufficiale. Per questo occorre appunto dialogare. Spiegare.

4) Una vita offline. È dimostrato (quasi) scientificamente. Che cosa? Se la vita lontano dai giochi non è attiva, esiste il rischio che quella online alla lunga prenda il sopravvento. Praticare sport, avere interessi lontani dai dispositivi elettronici aiuta a creare nel minore un equilibrio che lo difenderà dai rischi che ci sono in Rete (ma ricordiamo che le opportunità di crescita che offre sono praticamente infinite). Non si tratta di imporre una specie di “aut aut”: o il gioco online oppure la gita, lo sport, gli amici. Bensì di aiutare il minore ad avere una vita quotidiana equilibrata. 

5) Installare un programma antivirus e di protezione. È di certo utile (spesso indispensabile) installare un programma antivirus capace di verificare la qualità dei siti che visitiamo, per avvisarci se quello sul quale siamo capitati è invece “pericoloso”, e in grado di infettare il nostro dispositivo. Non solo: un programma in grado di verificare che quanto scarichiamo sia “sano” (e non un malware travestito da espansione “ufficiale”). E poi: installare il prima possibile gli aggiornamenti software del produttore del nostro dispositivo.

Il sistema operativo non è invulnerabile e contiene falle che possono essere sfruttate dai pirati informatici per mettere mano su dati personali. Spesso gli aggiornamenti presentano le soluzioni in grado di risolvere problemi di sicurezza anche seri del sistema operativo. Appena sono disponibili: scaricare!

Come detto all’inizio: sono regole semplici e che non costano nulla.

Ce ne sarebbe ancora una da aggiungere alle 5 che abbiamo elencato, per proteggere i minori. Una regola che abbiamo appena sfiorato; non demonizzare (mai) la Rete. È uno strumento formidabile di conoscenza e crescita, e pure i videogiochi (alcuni almeno), sono capaci di insegnare parecchio al minore. Se poi i genitori impareranno a giocare coi figli: meglio ancora! 

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